coptoxikdeath(Demonhood Productions) Per iniziare questo discorso sui Töxik Death parto dalle note stampa che accompagno la release della band norvegese. A quanto pare per uno strano motivo in Norvegia c’è un’ondata di band speed/thrash metal come Nekromantheon, Condor, Deathhammer, Inculter e altri. A dire il vero, aggiungo io, un’ondata del genere non è confinata alla sola Norvegia, ma ormai e non da adesso il thrash e versioni collaterali debordano ovunque e in Italia non da meno. Ora si da il caso che i Töxiks riprendano il thrash di metà anni ’80 e recuperano le influenze non solo della scuola europea, ma anche di quella sudamericana. Già “Inferna Vicious Attakk”, opener di “Speed Metal Hell” (titolo eloquente), mostra tutta la gamma di influenze che costellano il debut album. “D-Beat Destructor” cosa può essere secondo voi? Si, D-beat/crust, insomma dell’hardcore corrosivo e veloce. In fatto di titoli e stili i Töxik Death non sono per nulla originali o comunque non fanno sforzi di fantasia. Il sound è comunque devastante. Suoni aperti, ampi, l’impatto con “Speed Metal Hell” è quello di un’ondata che ti abbraccia e ti scuote. Il riffing è dunque classico, serrato e ringhiante, il cantato è roco e sfrontato, il drumming è forsennato ma marcia anche con poche variazioni strutturali. Nonostante i Töxik Death mi sembrino una buona band, in alcuni passaggi non riesco a capire se del genere ne fanno una parodia oppure una forsennata e ottusa celebrazione e per tanto “Speed Metal Hell” diventa una cieca riedizione di cose già sfruttate ed esibite. Roba per appassionati dell’underground e infatti l’album esce sia in vinile che CD in versioni particolari e limitate.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10