(Pure Rock Records) Un delicato equilibrio tra l’hard rock e l’heavy metal. Un hard rock troppo cupo, potente per essere semplicemente hard rock, un heavy metal troppo melodico e pulsante per essere heavy metal. Una proposta geniale, semplice e mostruosamente efficace. Un cantante, Lothar, con una voce fantastica, che oso definire come l’incrocio trans genetico tra Udo Dirkschneider e Lemmy Kilmister, con in aggiunta una capacità di offrire un timbro vocale caldo e avvolgente quando la canzone si fa più profonda o misteriosa. Sono poco famosi, nonostante sulla scena dalla fine degli anni 70 (anche con il monicker TRANCE), nonostante il break e la successiva reunion. “Naked Flames” è un album immediato. Dieci canzoni dirette, piene, divertenti, con testi che spaziano dallo spensierato al romantico, dal perverso al profondo. Un metal senza tempo, senza genere, senza generazioni, senza incatenamenti dentro gli angusti confini di uno stile ben definito. I Trancemission fanno musica grandiosa, lo fanno con energia, e risultano irresistibili. La opener-closer “Naked Flames” Parte 1 e 2 rappresenta una specie di inno, e ricorda sonorità alla Black Sabbath. epoca Dio. “Thorn Birds” è assurda. Genere non classificato, magnetismo totale. “Sex Me Up” è un pezzo che rappresenta l’instant classic: testo erotico, ritmica lineare e potente, ritornello che nel groove si fa attendere com un orgasmo, grazie al modo distorto di salire di tono del cantante. Potentissimo. Un pezzo che entra in testa come un proiettile, e si spalma nella mente come il più vasto degli ematomi. “You” è una ballata molto bella in duetto con una misteriosa voce femminile, mentre “House Of Rock”, con un feeling molto 80s, è “un altro” di quei pezzi che rappresentano la colonna sonora di un viaggio in una lunghissima autostrada, dove solo l’orizzonte è il limite, il punto di arrivo. Spensierata, potente e molto rock la divertente “Thanks God I’m a Fool”. Profonda ed impegnata la bellissima “Jenny And The Beast”, dove le qualità del cantante sono ancora decisive, e rendono un pezzo carino un’autentico potenziale singolo. Molti diranno che non c’è nulla di nuovo in questo album. Che non morde. Che non apporta nulla di interessante. Sbagliano. Guardiamoci in giro. A volte la scena è così deprimente e ripetitiva. Spesso mi viene voglia di urlare, rimpiangendo tempi gloriosi dove ogni dannato disco era un dannato disco da avere, di vero metal, di pura musica. I Trancemission, con questo “Naked Flames”, sono la risposta. Raccomandato ed imperdibile.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10