GD30OBH4.pdf(High Roller Records) Non vi inganni la copertina psichedelica, perché gli svedesi Trial, di base, suonano classico e ruggente heavy metal. Cosa che, come sempre, mi rassicura molto! Il loro secondo full-“length” allinea sette brani di durata medio-lunga che vanno assimilati con calma, onde evitare giudizi affrettati. La traccia autotitolata, posta all’inizio della scaletta, crea la giusta atmosfera, quindi “To new Ends” offre quel sound senza tempo, particolarmente apprezzato al momento in Scandinavia, dove si fondono heavy metal a tinte oscure (è comunque il genere prevalente), speed, e addirittura accenni di black. Incredibilmente dotato il singer Linus Johansson, a suo agio sia con gli acuti halfordiani sia con il cantato pulito, in una timbrica un po’ nasale che ha fascino inserita nel contesto. “Ecstasy Waltz” si chiude con una sezione psychodoom, mentre “Through Bewilderment”, forse un pizzico troppo lunga (arriva a sfiorare i nove minuti), sembra più reminescente del doom classico, soprattutto nella parte strumentale. Mentre “A ruined World” riecheggia chiaramente delle atmosfere kingdiamondiane, la conclusiva “Restless Blood”, che si prende ben 13 minuti, brilla anch’essa nei momenti strumentali, e ancora di più nei passaggi acustici. Per chi, oltre al Re Diamante, ama anche gli In Solitude, “Vessel” potrebbe diventare un ascolto da consumare.

(René Urkus) Voto: 7,5/10