coptuchulcha2(autoproduzione) Decisamente in avanti questa nuova prova dei guerrieri etruschi di Volterra. I Tuchulcha rispetto a “Legions of Etruria” spostano il proprio death metal su un livello decisamente più solido e accattivante. Un death metal fatto di scatti a tratti vicini al blackened e mid tempo che alzano l’immediatezza del sound. Cavalcate poderose come nei migliori Bolt Thrower e arcaiche melodie alla Amon Amarth, sono altre coordinate di stile sviluppate nelle canzoni. Alcuni momenti forniscono una marzialità devastante e restituiscono così una elegante maestosità, come sempre tinta da una colata di sangue, perché alla fine “The Fury of Culsu” è un album che comunica un senso di morte e di spietata e cinica devastazione. Meno omogeneità nel songwriting rispetto al precedente lavoro, infatti l’ album propone maggiore dinamismo e più sfumature di stile – death metal vecchio stampo, il brutal, appunto il blackened e il thrash – e il tutto presenta i Tuchulcha nel loro zenit creativo, almeno fino a questo punto della loro giovane carriera. Feroce e violenta “Desecreted Tomb”, staffilata al cuore selvaggiamente diretta in uno stile alla Deicide, almeno nel suo fulminante attacco iniziale. Ogni canzone è una bordata ben assestata e tutte sarebbero degne di una menzione. L’album si sviluppa su trentacinque minuti, cioè attraverso una prova concisa e pietrificante.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10