(Chaos Records) Ronnie “Ripper” Olson è bassista e cantante (Nekrokült , ex Gehennah, Vomitory e altri) e la sua voce è mostruosamente perfetta, roca, avvincente. A lui si uniscono le sei corde di cristallina e disintegrante potenza di Nicklas del Melo e la sapiente batteria di Fredrik  Hultman. In tre toccano quota secondo album, nel giro di due anni, infondendo un sound corrosivo e dotato di tutti i crismi della buona e sempre verde tradizione metal svedese. “Christ Zero” è in verità un mini album, 19’ e 11 pezzi, che fonde heavy metal, thrash, hardcore e death metal old style, ovvero un death ‘n roll con le tipiche distorsioni di granito ma nitide, alla Entombed per intenderci, un cantato adeguato e ruvido e un drumming snello, vivace e maledettamente puntuale. Canzoni che filano via lisce e senza sbavature, ben rifinite e coinvolgenti al punto giusto. Si, “Christ Zero” non è solo un album di death ‘n roll, magari come tanti, e non è il solito prodotto della fabbrica svedese del metal. E’ suonato benissimo, ha una qualità audio che rende giustizia a tutti gli elementi della band ed è trascinante. Quante band possono permettersi di unire insieme questi tre elementi? Quando c’è l’allineamento tra esecuzione, qualità e musicalità allora si è in presenza di un ottimo lavoro. Un lavoro come pochi e che importanza ha che il sound sia un qualcosa di ampiamente già sentito? “In Heaven There Is No Hatred” sfonda i 5’ e propone cambi di ritmo continui, grazie anche allo smisurato lavoro di Hultman, oltre a dei passaggi melodici di grande spessore. Maledettamente thrash-punk la successiva “The Atheist Impulse”, la quale ricorda le prime sfuriate di Slayer e Metallica. “G-Virus”, fulminante e robusta, atto di potenza e melodia insieme e qualcosa di simile è la title track, anche se troppo entombediana. Manca all’appello solo “G-Tox” tra le canzoni effettive di “Christ Zero”, il resto, sei tracce, infatti è solo un insieme di intro e intermezzi con voci che servono ad aumentare il tasso di blasfemia dei testi. Le radici del metal, la lezione di qualche band storica e un’assoluta padronanza nel songwriting, rendono questo nuovo lavoro dei Turbocharged una vera gemma.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10