(Nuclear Blast Records) Instancabili ed esplosivi i finlandesi Turmion Kätilöt! Vent’anni di una storia che giunge al decimo album, oltre che EP ed una infinità di singoli. Una storia intensa, dopo un inizio come duo in studio, la conseguente crescita, la breve pausa a causa di un infarto del vocalist MC Raaka Pee, la perdita per strada di gente come Spellgoth (Tuomas Rytkönen), artista dall’animo delicato… più orientato al black metal che all’industrial (ed infatti è il deviato frontman degli Horna!); una storia che ha visto litigi con precedenti etichette e varie altre varie vicende, pur avendo sempre mantenuto vivo e travolgente questo industrial metal ‘da discoteca’, tanto aggressivo e pesante quanto assurdamente ballabile! Metal e ballo non vanno d’accordo? Perfetto: allora basta saltare come pazzi, pogare come se non ci fosse un domani, scatenarsi… l’importante è non restare fermi, cosa che i Turmion Kätilöt rendono definitivamente impossibile. Subito dark trance con la prorompente “Totuus“, super melodica ”Gabriel“, un prefetto singolo anni ’90… se non fosse per il growl! Sentore meravigliosamente Rammsteiniano con la tagliente ”Vie Se Pois”. Elettrizzante e malata fino ai confini del noise ”Pyhä Kolminaisuus”, seducente ”Puoli Valtakuntaa” con quel beat-refrain in coro, tanto malinconica quanto favolosa ”Verestä Sokea”. “Isä Meidän” apre volutamente caotica… prima di diventare intrigante, provocante… crescendo nuovamente di intensità, di violenza, di gelida crudeltà, e stupendo con un finale imprevedibile. Pazzesca “Sormenjälki”… un brano che fa scontrare e confrontare in modo netto il metal, i riff pesanti, l’industriale e la tecno! ”Käy Tanssiin” propone un incedere marziale ed una imprevedibilità deliziosamente oscena, ”Kun Kesä Kuoli” è dannatamente industrial metal, mentre la conclusiva “Kuolettavia Vammoja” è dark/death pop elevato all’ennesima potenza. Un film horror smontato, smaterializzato e canalizzato dentro un turbinio sonoro nel quale addentrarsi al massimo volume. Proprio come nei loro travolgenti concerti, con questo “Omen X” i finlandesi regalano violenze a doppia voce, un assalto di synth sparati a palla, ritmi disco ossessivi, pulsanti e stroboscopici, melodie e ritornelli super catchy, da cantare a squarcia gola ovviamente in finlandese, una intensità sonora esplosiva, tellurica, apocalittica. Una fottuta disco metal machine alla quale, puristi o meno, è impossibile resistere!

(Luca Zakk) Voto: 9/10