(M.U.S.I.C. Records) Duo francese dedito a un folk metal originale e avvolgente, i Twisted Mist sono al terzo album; ma si premurano di segnalare che questo è il disco della svolta, molto più metal dei due precedenti e molto più ‘estremo’. La scaletta conta sette brani, quasi tutti di media durata. “Matir” è un lento crescendo dai toni rituali, almeno fino all’intrusione dello scream catacombale di Olivier, che scompagina tutto e crea una frattura che alcuni troveranno addirittura eccessiva. “Vae Soli” costituisce l’ideale, forse impossibile punto di congiunzione fra Wardruna e The Moon and the Nightspirit; cadenzata e sciamanica “Finis Vitae”, sostenuta da un riff vincente e sempre illuminata da esplosioni di rabbiosa oscurità. Ha un certo afflato epico “Memento Mori”, l’unico brano in cui colgo vaghissime reminiscenze degli Eluveitie, band citata dal duo come propria fonte di ispirazione; la lunga titletrack (7 minuti) può crescere lentamente, dedicando poi la parte finale a chitarre che sanno praticamente di… viking metal! “Orbios” è un viaggio fumoso, a tratti disperato, sempre capace di coinvolgere l’ascoltatore su trame decisamente non scontate.

(René Urkus) Voto: 8/10