(Autoproduzione) Bella sorpresa, i Ty Morn! Dietro al monicker di questa band c’è il musicista inglese Aron Biale, che ha creato un sound niente male, una sorta di heavy/epic metal che guarda agli act più sognanti degli anni ’80 (si colgono richiami soprattutto a Savatage e Dio) come alle nuove leve del metallo guerriero. Ottimo power/epic, incalzante e serrato, per la opener “Reign of the Hunter”; vaghe tendenze folk per “Die where we stand”, dotata anche di un break stentoreo. Impostata, forse con qualche elemento gotico “Fall on your Sword”, mentre si vota a un’epica marziale e asciutta “The Language of Beasts”. Mentre “Kings of Dishonour” procede lenta e maestosa, con echi di Eternal Champion, la più spedita “Bring forth the Night” richiama gli Atlantean Kodex quando aumentano la velocità (fate caso alle linee vocali e non mi darete torto); “Hunt Leviathan” è una mini-suite conclusiva, di atmosfera marinaresca, che sfoggia anche un hammond antico. Una rara commistione di atmosfere per un risultato ben riuscito, che getta un ponte fra il classico e l’epico.

(René Urkus) Voto: 8/10