(From The Vaults) Altri figli della ridente Newcastle, la città dei Raven, Venom, Satan, Tygers Of Pan Tang, Angelic Upstairs, Atmomkraft ed anche dei Dire Straits. I Tysondog sono stati sette anni senza incidere un album, eppure “Midnight” è solo il quarto in carriera. La band nasce nei primi anni ’80 e si sciolse prima che quel decennio terminasse. In quel lasso di tempo due album, poi il ritorno negli anni 2000 e “Midnight” è il secondo di questo nuovo frammento di carriera per la band britannica. Spesso si definisce moderno il suonare di una qualche band che riprende stili classici, old style, oppure di quelle proprio come lo sono i Tysondog che hanno una certa età artistica e pur tuttavia sono ancora in corsa. Nel caso degli inglesi non si può che definire concretamente moderno il loro heavy metal che per quanto sia tale, tra la produzione e scelte di arrangiamento o di composizione, “Midnight” non suona come dell’old style perché la band non fa che suonare in una maniera personale quanto nuova il genere che esprime. “Hellbound” appare come del groove metal ma in versione heavy metal e con un ritmo che ricorda qualcosa dei Ministry. La title track ha una grande atmosfera melodica che riprende la tradizione un po’ epic rock/metal di band britanniche, mentre “Dead Man Walking” è un hard rock muscolare anch’esso con soluzioni che vanno l’oltre l’heavy metal. Al di là dello stile la band sforna qualche pezzo estremamente bello: la già citata title track, “Paper Cuts” che un po’ le somiglia nella concezione, oppure “Waiting For God”, altra canzone che mostra un lato piuttosto ‘english’ sia nella melodia che nell’incedere. John Clutch Carruthers al microfono è immenso con la sua voce vissuta ma intonata con ogni tipo di atmosfera che subentra nei pezzi. Enorme il lavoro di Paul Burdis e Stevie Morrison, due chitarristi che oltre al riffing si superano in assoli eccellenti.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10