(I, Voidhanger Records) The Orator è un musicista e cantante con origini marocchine e britanniche, il quale ha creato Tzevaot per incanalarvi un intreccio fatto sia di musica che di concettualità nei testi che richiamano alla religione, la mistica, filosofia, esoterismo. Ne nasce un incrocio progettuale tra black metal, elementi avantgarde che pescano sia dalla word music che da principi semi-jazz, symphonic, folk e altro ancora. “The Hermetic Way” traccia un percorso a più tappe e nel quale ogni composizione fornisce momenti di rottura con l’ipalcatura stilistica metal. Il black metal di base è scarno, sfrenato, con chitarre affilate, voce in scream, tastiere spesso afone, il tutto però è anche dovuto a una produzione più o meno approssimativa. Le divagazioni in stili differenti dal metal, l’approccio progressive in certi pezzi, restituisce all’ascoltatore un’esperienza sui generis e con alcuni salti di stile astrusi, alla lunga però è proprio il lato black metal a ricucire a tenere tutto incasellato e consequenziale. La manifattura dei pezzi e dell’insieme non è avulsa da imperfezioni: Tho Orator in fatto di arrangiamento risulta ancora approssimativo e al contempo la produzione dovrebbe fornire una chiarezza e pulizia ben superiore. Gli si riconosce un certo estro, la capacità di produrre anche melodie atipiche, però questo musicista comunque istrionico deve approfondire quel lavoro di limatura che a un certo punto è richiesto, se non addirittura necessario.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10




