(Atomic Fire Records) Udo non ha bisogno di alcuna presentazione. Siamo davanti ad una icona del metal che, tra le altre cose, ha appena compiuto 70 anni! Si, cazzo, questo qui ha l’età di vostro nonno, però è ancora in grado di provocarvi quel meraviglioso head banging compulsivo, quello energetico e senza sosta. E tra i suoi Dirkschneider & the Old Gang, i suoi U.D.O. ed il glorioso passato con gli Accept, è arrivato al punto di poter fare un po’ quel cazzo che gli pare. Ecco quindi il suo modo di essere, ‘his way’… “My Way”, un album di cover, ben 17 brani nei quali sente di identificarsi, per l’ispirazione ricevuta, per la semplice voglia di esibirsi spesso in una forma non così prevedibile. Ma cosa ha ispirato Udo? Wow… la lista è farcita. C’à Tina Turner… con la sua “They Call It Nutbush”, un pezzo che veniva spesso suonato come cover alle prove… degli Accept! Ma tutte le altre canzoni riservano sorprese, sia per la scelta che per l’interpretazione non sempre prevedibile! Udo che canta in lingua madre? Ecco “Kein Zurück” dei Wolfsheim. Classico senza tempo? Ascoltatevi come Udo esegue la favolosa “Paint It Black” degli ‘Stones. Non mancano i Motörhead con “No Class”, e nemmeno “Hell Raiser”… ma quella degli Sweet. Favolosa la voce di Udo su “Rock And Roll” dei Led Zeppelin… imprevedibile “We Will Rock You” dei Queen, come “Hell Bent For Leather” dei Judas Priest. Favolosa “T.N.T. “ (indovinate di chi?)… poderosa “He’s A Woman, She’s A Man” degli Scorpions. Un sfida pazzesca? Udo che interpreta “Fire”, quell’immenso pezzo vintage di Crazy World Of Arthur Brown. Non mancano cover di Alex Harvey, Uriah Heep, Rainbow ed altri, fino alla title track, alla superlativa interpretazione di “My Way” di Frank Sinatra! Udo si apre, Udo si rivela, Udo si racconta e, diamine, rimarrete a bocca aperta, pendendo dalle sue labbra, sviluppando una insaziabile indipendenza per questi classici rock trasformanti in perle metal!

(Luca Zakk) Voto: 9/10