BookletJEWELDBOX(4pagg)-xSito.cdr(autoproduzione) Certamente fantasioso il modo di suonare degli Under The Bed, che una volta lo si sarebbe definito crossover, a causa dell’impasto tra hardcore e thrash metal, ma anche groove metal, alternative rock, metalcore, rap, elettronica, mathcore e altro. Molta materia sonora, molte idee, tanti stili, un cantato che usa l’inglese e introduce anche l’italiano in alcuni frangenti e che tira fuori la voce in clean, scream e altro. Un sound così volubile rischia a volte di fuorviare l’ascoltatore oppure, da parte di chi lo pratica, di eccedere. Sono balordi gli Under The Bed e nonostante questo hanno ben calibrato l’esecuzione, tanto da non mostrare sbavature, il tutto valorizzato poi da una produzione chiara e potente. Per saltare di palo in frasca, cioè da una situazione sonora a un’altra, bisogna anche avere i mezzi e le capacità, come la band toscana dimostra. Gli Under The Bed nelle moderne direzioni di stile sanno mescolare le carte a dare l’idea di un crossover dei ‘giorni nostri’ e queste zone di “Two Is a Lie” rappresentano l’aspetto più maturo per la band. La parti old style o il frammento alla The Dillinger Escape Plan (ci si riferisce a “Aphelion/Perihelion”) restano comunque tronconi dell’album che presentano delle qualità per i cinque musicisti. “Two Is a Lie”, il secondo album per la band, è più che interessante e per diversi tratti certamente coinvolgente. Un album che può correre il piccolo rischio di essere dispersivo, ma questo non dovrebbe accadere se l’ascoltatore prenderà il tempo necessario per capire e farsi stupire dagli Under The Bed. Tra l’altro diversi momenti catchy, o addirittura commerciali, spuntano in giro e con il risultato di creare ampie zone accattivanti anche per un ascolto meno attento. Insomma, gli Under The Bed hanno proprio pensato a tutto. Date un ascolto QUI.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10