(autoproduzione) Quattro anni dopo l’esordio omonimo, i romani Underball sfornano un album da applausi. La loro eccentrica goliardia, ubicata nei testi sempre espliciti quanto nell’immagine stessa della band – si, quel dildo il copertina non è di prima mano! – viene infusa in un thrash/hardcore/crossover coinvolgente. Tre quarti d’ora duri, veloci, muscolari quanto estrosi. Dieci variopinte invettive thrash metal coronate da atteggiamenti hardcore che possono ricordare anche quelli gloriosi di alcuni anni fa e lasciamo pure perdere i nomi altisonanti, le influenze del caso. ‘Il meglio deve ancora arrivare’ è uno sgranare di riff quanto di riff e ritmi incollati insieme che vanno diritto al dunque, nonostante in “The Worst Is Yet To Cum” sia comunque estroso. Questa roba è una coesistenza di energia, di sfacciataggine punk che si avvale in alcuni casi anche di impeti rock and roll e con poderose cementificazioni thrash metal che sanno coinvolgere ed entusiasmare. Senza nulla inventare, Underball mettono insieme dieci pezzi che funzionano sia in studio quanto dal vivo.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10