(Time To Kill Records) Cosa dire degli Undertakers? Innanzitutto che “Dictatorial Democracy” è una raccolta composta da tre brani inediti, tre invece dall’album del 2000 “Vision Distortion Perversion”, la cover di “Fascist Pig” dei Suicidal Tendencies e “Ripetutamente” dei 99 Posse, con i quali gli Unders hanno collaborato in passato, inoltre recupera anche tre pezzi da uno split del 2003, cioè “Noise in Stereo Vol. I – Chaos in Musica”, oltre a una sola composizione dal debut album “Suffering Within” del 1996. Per un po’ di tempo la band è stata ferma però quanto si possa dire degli Undertakers, almeno in queste righe, risale soprattutto ai primi anni ’90. “In Lumine Mortis” e “Beholding the Reality” sono due demo devastanti e all’epoca, 1993-’94, i concerti degli Undertakers lo erano anche di più. A quel tempo chi scrive si alimentava, ora come adesso, di metal e come i suoi coetanei, però qualcosa andava sempre storto quando ci si confrontava con gli altri sulle preferenze nel campo della musica metal. Il fatto è che Napalm Death, i Carcass quando erano tali, Filthy Christians, Anal Cunt, l’hardcore e tutta una serie di cose erano un mondo esaltante, unico. Band che mandavano fuori di testa ma alcuni amici non tanto estremisti, non capivano il perché producessero certi effetti. Su una cosa però ci si trovava d’accordo: vedere dal vivo gli Undertakers era come assistere a un concerto dei Napalm Death. Non nel senso di trovarsi di fronte a dei cloni, ma davanti a gente brava quanto loro ed altri di quella scuola! Enrico Giannone è personaggio leggendario. Diversi momenti di alcuni loro live sono stampati nella testa di chi scrive e Giannone rientra in questi fotogrammi neuronali come un dio spietato. Si va troppo per le lunghe adesso! Undertakers nel 2020 è sempre una dose cospicua di letale estremismo sonoro che vede la band sbrigarsela tra sortite grindcore, accenni brutal death metal e qualche palata di crust. Accelerazioni folli, sfacciate, fuori dal comune e scomposizioni dei riff che divorano note e risputandole come lava magmatica. È una compilation, dunque i pezzi non sono tutti dello stesso ‘taglio’ ma sono tutti perfetti, micidiali, chiari nel loro essere espressione di una band che si spera continuerà ad esistere. E dunque grazie di esistere!

(Alberto Vitale) Voto: 9/10