copunleashthearchers(Napalm) Dalla sempre fertile scena canadese la Napalm Records pesca gli Unleash the Archers, female fronted band che giunge oggi al terzo disco. Forti di una immagine accattivante e di un pugno di buoni brani, i nostri sono riusciti dove centinaia di band ‘vintage’ falliscono, ovvero nel garantirsi il contratto con una grossa etichetta di settore… Ma l’opener “Frozen Steel” è stata davvero una delusione: un concentrato di heavy metal classico già sentito, addirittura con una produzione un po’ piatta… insomma niente che ti aspetteresti da un album di una etichetta blasonata come la Napalm. Molto, molto meglio la grintosa “Hail of the Tide”, che mescola metal tradizionale e accenni black in un mix letale; bello anche il chorus di “Tonight we ride”, canzone pressappoco sulle stesse coordinate. “Taste your Metal” è un altro brano un po’ riciclato, sullo stile dei Crystal Viper; sembra che la band sia meno in palla quando vuole essere classica a tutti i costi. È di nuovo solida “No more Heroes”, e si fanno apprezzare in modo particolare i nove minuti di “Dreamcrusher”, fra momenti epici e tendenze al sound dell’us power. Cori da stadio e ripartenze per “Going down fighting”; con l’epicità vagamente manowariana della titletrack si chiude un disco che ha qualche pecca, ma convince nell’insieme. Gli Unleash the Archers faranno forse storcere il naso a qualche purista (e anche io qui e lì ho avuto le mie riserve), ma vanno dritti verso le ultime tendenze meltin’ pot del mercato.

(René Urkus) Voto: 7/10