(Transcending Obscurity Rec.) Dave Ingram, voce dei Benediction, nei Bolt Thrower per “Honour – Valour – Pride” e di recente in Hail Of Bullets, e Jonny Pettersson, cantante e polistrumentista, in Ashcloud, Gods Forsaken, Wombbath e di recente l’interessante progetto solista Henry Kane (QUI recensito), uniscono le forze per questo nuovo moniker votato al death metal. Lo stile implementa la scuola svedese, inglese e una visione comunque ampia del genere e del metal in generale. La scelta di confrontarsi con quattro cover di Queens Of The Stone Age, The Vapors, Siouxie & The Banshee, e The Osmonds, è la dimostrazione di come il taglio musicale degli Ursinne non sia statico. Tra l’altro i due di recente hanno inserito in formazione Sonia Nusselder, olandese, bassista nei Sepiroth, anche chitarrista con Jackal. Ingram e Pettersson si cimentano in otto pezzi originali, oltre alle quattro cover, per poco più di quaranta minuti. “Monsters in the Parasol” di Queens Of The Stone Age è affrontata con la partecipazione di Kam Lee, gloriosa voce dei Massacre. “Devil My Care” in un paio di accordi aperti a inizio canzone, sprigiona la potenza dei Grave, la solennità dei Benediction e più di tutto sviluppa poi un death in mid tempo coinvolgente e dalle strutture possenti. Se le chitarre lavorano attraverso un ampio spettro di stile, alternando riff veloci a sequenze melodiche eccellenti, la parte ritmica vede una batteria scarna nei pattern e un basso alquanto laborioso. Proprio la sezione ritmica per sua parte crea un wall of sound sul quale le chitarre e la voce di Ingram poggiano salde. “I, Serpentine” sembra essere il pezzo più strutturato, almeno nelle rifiniture e arrangiamenti, “Bullet Bitten” pesca un po’ dal crust, ma la vera cavalcata selvaggia è “Something Wicked This Way Comes”. Le quattro cover mostrano da parte del duo un reinterpretare alquanto brillante e, forse, un Ingram molto più ispirato nelle sue parti vocali.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10