(Equilibrium Music) Raffinatissimo folk in portoghese per il terzo album degli Urze de Lume: praticamente nulla a che fare con il metal, ma i 51 minuti di “As Árvores Estão Secas E Não Têm Folhas” (‘Gli Alberi sono spogli e non hanno foglie’) regalano emozioni profonde, generalmente legate a quel sentimento di ‘saudade’ che caratterizza nel profondo il popolo lusitano. Dopo la intro “Sobre Folhas de Carvalho” (‘Sopra Foglie di Quercia’), null’altro che i passi di qualcuno in un bosco, la titletrack è fatta di chitarre nostalgiche e intensamente mediterranee; strumenti tradizionali e voci profonde ma appena sussurrate per “Prenúncio de Gelo”. Dopo la struggente “Da Tua Ausência”, la ghironda (o il suo equivalente portoghese, perdonate l’ignoranza!) è la protagonista di “Fantasmas das Horas Mortas”. “Encruzilhadas” introduce le percussioni per un suono più dinamico, ma sempre malinconico e crepuscolare; qualche spiraglio di luce nella breve ma intensa “Margens do Rio Outono”, ipnotiche le trame di “Longa è a Noite”, giocate su contrasti semplici quanto accattivanti. Il disco si chiude come era iniziato con i passi che si allontanano, appena accompagnati da una cornamusa, in “Alvorada de Destroços” (‘Naufragio all’Alba’). Esperienza sonora molto interessante, carica di significati e sottesi nascosti, che gli appassionati di folk metal meno oltranzisti potrebbero apprezzare non poco.

(René Urkus) Voto: 8/10