copvanlade(Metalizer Records) Il classico connubio fra Nord America e speed metal si rinnova nel secondo disco dei Vänlade, da Kansas City: una band ironica (cercate la copertina del debut) e vintage, dotata di un vocalist-sirenetta e di un manipolo di buoni strumentisti. Sopra le righe l’opener “Frozen for all Time”, con il suo coro da hard rock; “Hail the Protector” inizia come un classico inno heavy metal, ma poi le chitarre prendono il sopravvento, e guidano l’ascoltatore su una lunghissima chicane (quasi nove minuti!) di assoli e accelerazioni. Innarestabile “Hallrazor”, ritornello accattivante in “Aeons of Madness” (un’altra volta quasi nove minuti!), mentre è costruita con un altro stile “Acid Reign”, più sulla linea del vecchio us power alla Helstar. “Carnicidal”, al netto del break, è forse il brano che maggiormente ricorda la furia primordiale degli Exciter; il platter si conclude con “As above, so below”, la terza canzone che sfiora i nove minuti: stavolta i nostri prediligono atmosfere meno sparate, rischiando in un paio di occasioni di essere decisamente prolissi. E forse è proprio questo il difetto di un disco comunque piacevole: lo speed metal è un genere che si esprime al meglio su durate di tre o quattro minuti. Va bene un brano divagante, ma tre (che portano peraltro il minutaggio complessivo attorno all’ora) fanno perdere molta della spontaneità che un prodotto di questo tipo dovrebbe avere. Comunque promossi, ma con riserva.

(René Urkus) Voto: 6,5/10