(SPV/Audioglobe) L’improvvisa morte del chitarrista Jan Somers non ha fermato i redivivi Vengeance, che hanno deciso senza esitazioni di proseguire con la loro attività. Lasciamo stare le logiche dello show business e passiamo a una analisi del disco, che vede alla batteria Chris Slade (che ha collaborato fra gli altri con AC/DC e Uriah Heep), al basso Chris Glen (ex-militante nel Michael Schenker Group), e alle chitarre Keri Kelli (visto con Alice Cooper) e Timo Somers, il figlio di Jan. “Me and you” è quello che tutti ci aspettiamo dalla band: un up-tempo nella più pura tradizione hard rock con cori potenti, un ritornello catchy e chitarre decise. “Bad to the Bone” è ancora più stradaiola (lo stesso mood troviamo nella piacevolissima “Disperate Woman”), mentre in “Shock me now” il singer Leon Geowie si dimostra più istrione del solito. “Promise me” è una degna ballad, mentre “Whole Lotta Metal”, scritta in collaborazione con Tony Martin, fa pensare ai Def Leppard piuttosto che ai Led Zeppelin dai quali riprende e rielabora il titolo. Risponde discretamente bene anche la semiballad, “Missing”, che ci regala qualche emozione. L’unico pezzo cadenzato e pesante di “Crystal Eye” è proprio la titletrack, che spezza bene il ritmo con le sue chitarre a cascata e il soffice tappeto di keys. Il disco si conclude con un breve solo dal vivo di Jan Somers in una delle sue ultime apparizioni. Nella norma del genere, ma si ascolta con nostalgia e con un po’ di amarezza.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10