(Infektion Records) Gli esordienti Venial Sin (hanno infatti alle spalle soltanto un demo) provengono dal Portogallo e si offrono sul mercato con questo ep di lunga durata: quasi un disco vero, essendo il minutaggio attorno ai 36 minuti. “A new Rose” propone tempi dispari e ritmi serrati, repentini cambi d’atmosfera e qualche spunto tribale. “Prepared for Battle” contiene quasi spunti progressive nel finale, e la varietà del sound e del songwriting è confermata da un brano come “Real End”, che non starebbe male in un disco dei Porcupine Tree. Progressive death metal? La definizione sta stretta alla multiforme proposta dei lusitani, come testimonia la traccia conclusiva autotitolata: poco più di 12 minuti ripartiti equamente in una sezione serratissima di death ipertecnico con tastiere e una coda strumentale dai toni fra lo space rock e la new age. Qui e lì appare il fantasma degli Opeth, ma la proposta è certamente intrigante per tutti gli amanti dell’extreme metal.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10