copvermin(Blacksmith Records) Nonostante questa band definisca il proprio stile death metal o death ‘n roll, a me sembra che in realtà una death ‘n roll/thrash metal band. Proprio il germe del thrash metal contamina praticamente tutti i brani, ma di certo quella scanzonata e andante attitudine d’n’r si fa sentire e soprattutto per l’ascendenza retrò all’interno di alcuni riff. Il cantato è fissato tra lo scream e il growl, ma sempre con toni arsi e rochi, il tutto esprime una linea vocale dinamica e mai fissata sulle stesse coordinate. Inoltre proprio il vocalist è forse l’unico che fornisce per tutto l’album una concreta sfumatura death metal. La produzione credo sia ottima, i suoni non hanno quello smalto di finzione o di elettronica e pulizia dei suoni, ai quali viene lasciata una certa genuinità. Tuttavia la musica non mi ha fornito troppi spunti eccezionali. Non mancano dei buoni pezzi, ma nel complesso sento “Mind Control” un lavoro piatto e in alcune sue fasi anche standard e che si ripete. Posso permettermi di dichiarare che la mia è una voce fuori dal coro: infatti recensisco in ritardo “Mind Control” e guardando i canali ufficiali della band ho letto molte recensioni positive o addirittura lusinghiere. Come sempre indifferente a quello che pensano, dicano e scrivano gli altri, confermo il mio pensiero o reazione del gusto personale ad un album che in fin dei conti trovo ripetitivo. La band è molto più vicina al thrash metal per una buona metà dell’album. L’altra metà è dominata dalla radice “r’n’r” che aumenta o diminuisce per tutto l’arco dei pezzi. “Mind Patrol” non è un lavoro da buttare, ha una buona pulizia di fondo ed una carica compositiva e d’attitudine (le distorsioni delle chitarre sono dannatamente metal!) interessante, eppure ritengo che il songwriting dei Tedeschi in più occasioni si è proposto con canzoni con qualche schema troppo abusato. A mio sindacabile giudizio “Mind Patrol” è un album per thrashers.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10