(Andromeda Relix) Capita a volte che un titolo di due parole descriva meglio di mille discorsi l’attitudine che guida un album. È il caso dei veronesi Vetriolica, che con “Dichiarazione D’odio” mettono in evidenza fin da subito la rabbia e l’aggressività che animano questo lavoro. La band si forma nei primi anni ’90, incidendo un paio di demo ed un album, “Ferocia” nel 1994, quest’ultimo prodotto da Paul Chain. In seguito, la band intraprende un’intensa attività live presso vari centri sociali, ed aprendo per bands blasonate come Senza Benza ed Extrema. Dopo alcuni anni di assenza, i Vetriolica tornano in scena nel 2013, con una line up rimaneggiata. La rabbia rimane, invece pressoché invariata, ricominciando a macinare date dal vivo ed a comporre i pezzi che finiscono in questo “Dichiarazione D’odio”; un album guidato da ritmiche molto potenti e groovy, con testi in italiano davvero incazzati. I riferimenti più evidenti sono i Sepultura, dai quali prendono la dinamicità nel riffing, mentre certe soluzioni ritmiche piuttosto complesse chiamano in causa i Gojira. La voce di Marious Kalash sputa rabbia ad ogni strofa, anche se a volte tende un po’ a forzare questa aggressività, rischiando di appiattire un po’ il sound. Nel complesso devo dire che comunque la sua prova è più che convincente. Nulla da eccepire, invece, sulle qualità tecniche dei musicisti, che sanno destreggiarsi a menadito tra partiture monolitiche ed improvvise complessità ritmiche. Un album compatto, rabbioso e grondante di una furia rimasta repressa per troppi anni.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10