(Rockshots Records) Il debutto della gothic metal singer Victoria K arriva nientemeno dall’Australia: compresa la nostra, tre quinti della formazione è al femminile. “Freedom Unchartered” è un inizio particolare perché il brano è pesante, oscuro, pieno di pathos, comunque vicino a certe cose degli Epica. “Surreal” ci porta in Medio Oriente, mentre in “Shroud of Solitude” i toni si fanno più intimi, e sul tappeto di synth e archi Victoria può far vibrare la propria voce. Nella breve “Freaks” il sound della band si avvicina a quello dei Within Temptation; emozionante “Humanity”, che esalta la dimensione sinfonica del songwriting. Ben poco originale, ma comunque vibrante la conclusiva “Lacuna”. Direi che Victoria si esprime al meglio quando lascia da parte la violenza sonora, e si dedica a brani più raccolti e sinfonici. In ogni caso un esordio degno di interesse.

(René Urkus) Voto: 7/10