copviolenteve(Blood Fire Death) Nutro grande stima per la Blood Fire Death, etichetta spagnola dedita a produrre e distribuire artisti facenti parte della scena locale. Nonostante spesso i generi trattati non siano i miei preferiti, devo riconoscere la buona qualità delle bands sotto contratto, come questi Violent Eve. Formatasi nel 2009, la formazione madrilena, giunge al quarto lavoro, evolvendo il proprio sound da un death/thrash moderno, a soluzioni ritmiche che richiamano il djent dei Meshuggah, con inserti core alla Whitechapel e Machine Head ed alcuni richiami agli Slipknot. Ne risultano dieci pezzi compatti, potenti e monolitici, ma fantasiosi allo stesso tempo. Sono frequenti infatti i cambi di tempo, inseriti con gusto grazie anche ad una non indifferente padronanza tecnica, senza che tutto ciò faccia venire meno una certa dose di brutalità (in alcuni passaggi strumentali, nonché per via della voce del singer J. Jurado, la matrice death metal è ancora evidente). Non mancano momenti più melodici ed introspettivi, come ad esempio su “Guiding Light”, dominato da passaggi acustici spoken words e passaggi melodici, che si contrappongono all’intransigente muro sonoro innalzato negli altri brani, spezzando un po’ il ritmo tra una bordata e l’altra. Con “A Great Day”, i Violent Eve raggiungono quella maturità compositiva che negli album precedenti cominciava ad affiorare, con un bilanciamento ben riuscito tra tecnica, impatto e melodia.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10