(Open Mind Records)Johan Hedman (ex batterista di Convulsion, Morteferum e Sarcasm) è il compositore e polistrumentista che sta dietro a questo progetto eclettico, il quale giunge al quarto album in quasi un ventennio di attività, un progetto originariamente concepito in compagnia di Hannes Ljunghall (suo compagno nei Convulsion, qui impegnato con le tastiere). In questo nuovo lavoro, con Johan ci sono anche il talentuoso bassista Simon M. Svensson (ex Coldflesh) e la pulsante voce di Erik Forsberg (ex Blazon Stone). Tuttavia se il moniker e qualche suggerimento derivante dai nomi e dalle carriere dei partecipanti possa far pensare a qualche progetto di metal, magari estremo, ecco che ci ritroviamo tutti decisamente fuoristrada. I Violent Silence possono essere definiti come band prog, forse post prog… con idee originali e tendenze anche un po’ fuori previsione, come l’apparente assenza di chitarre, almeno per quanto riguarda le sonorità dominanti che qui si ‘riducono’ a batteria, basso, tastiere e voce. Se l’idea possa in qualche modo far storcere il naso, l’ascolto di questo intenso lavoro cattura immediatamente, conducendo l’ascoltatore attraverso un percorso contorto, suggestivo, vibrante, mai ripetitivo, assolutamente sempre imprevedibile. Divagazioni synth, tendenze epiche e fantasy, provocazioni materializzate da linee di basso immense, musica che in qualche modo si avvicina a band quali i brasiliani Caravela Escarlate (qui) se non fosse per la presenza di linee vocali rauche a cavallo tra rock, dark e grunge, le quali riuniscono i punti e riportano i Violent Silence nei meandri qualche variante del rock più complesso ed eccentrico. Un album da ascoltare tutto d’un fiato, senza sosta, senza batter ciglio, in trance e totale abbandono. Quasi un’ora di estasi, di suggestione di vagabondaggio tra antri oscuri e paesaggi sferzati da una luce accecante.

(Luca Zakk) Voto: 9/10