(Atomic Stuff/logic(il)logic) Basterebbero i primi tre brani di questo disco per creare un EP di quelli che spaccano, di quelli totali, energetici, catchy, incredibilmente ben creati.  Per nostra fortuna gli italiani Violet Gibson hanno forgiato un album di puro metallo di ben tredici pezzi. Tredici canzoni a base di tritolo, tredici pezzi melodici che riescono a fondere il miglior heavy, il miglior hard ed una buona dose di melodia. Un album che non riesco a togliermi dalla testa, che mi martella dentro, sensazione strana.So il perché. Esiste un disco che nel mio rating personale che rappresenta uno dei migliori album heavy mai scritti. Si tratta di “Karma” dei Winger.“American Circus” suona come il naturale sequel di quel capolavoro. Con una differenza: ci sono arrivati prima i Violet Gibson, con grande creatività, con energia, con un sound completo e massiccio, con una voce che graffia forte, ferite su pelle bianca che sanguina scarlattointenso. Il debutto di questi cinque ragazzi parte con “Go Ahead”, pezzo che è indimenticabile già dopo meno di trenta secondi, che si tatua nella mente dopo il primo ritornello. Segue la title track.  Di quanti ascolti avete bisogno per ritrovarvi a cantarla mentre fate qualsiasi cosa occupi la vostra vita quotidiana? Fantastico il groove che porta al ritornello. “Original Sinner”: questo è il pezzo che mi ha iniettato quella Winger-sensazione. Questo è rock, questa è roba che scotta, questa è un’altra canzone dal martellare irresistibile, dal ritornello indimenticabile, che lascia segni indelebili, eterni. Il resto del disco è un susseguirsi di atmosfere melodiche ed heavy. Bellissima “Forget About The Rain”. Trascinante “Game Of Sorrow”. Si sogna con “I Wish I Could”, si grida con “Parasite”, si soffre con “From The Moon To Your Feet”, si balla con “Your Balls On Fire”. Chiude l’ottimo lavoro la potentissima “The Reason To Be God”: altra raffica di riff energetici che si insinuano dentro l’intimo, si espandono, si mescolano al sangue e diventano pura potenza. Grande band, ottimo sound, meraviglioso cantante che è la versione più incazzata di Kip Winger. “The Reason To Be God” contiene una traccia fantasma. Un lamento d’addio. Un saluto angosciante. Il disco è finito, lo show è terminato, assolo malinconico. Per fortuna è solo il primo album. Ed è possibile ascoltarlo migliaia di volte.

(Luca Zakk) Voto: 8/10