(autoproduzione) Il melodic death metal svedese trova una via d’espressione nei Vittra. Coloro che si chiamavano Vildvittra, un nome che arriva da un personaggio di un libro fantasy per bambini, pubblicano infatti il secondo album che mostra un ben ragionato equilibrio stilistico tra death e thrash metal. Gli svedesi infatti sono ancorati al genere melodic e poggiando su death e thrash, richiamando così nell’esecuzione del primo i loro illustri connazionali, come At The Gates, i Dark Tranquillity, reinterpretandoli in queste scorribande. Al contempo le virate e strutture tipicamente thrash metal, rievocano i Megadeth degli anni ’90. La classica voce ringhiosa, modulata verso l’harsh con accenni parzialmente in growl e scream, batteria vivace senza però enormi evoluzioni. Il riffing che percorre “Intense Indifference” è fatto linee nette, il più delle volte in terzine, tenendosi dunque nell’alveo del consolidato melodic nazionale. Qualche spunto è tipicamente prog in questo album, però i Vittra sembrnao davvero trovare la formula corretta per tenere i due generi summenzionati in coesistenza nei loro pezzi. La band ha lavorato con tecnici di valore per tutte le fasi della produzione dell’album e ospitando John Lönnmyr (Night Flight Orchestra) che ha aggiunto il piano in “Transylvanian Buffet” e Bastian Thusgaard (batterista dei Soilwork) che ha aggiunto dei colpi di percussioni in “Burn(h)er” e “Transylvanian Buffet”. Infine Linus Öhrn (Valkyrja) ha contribuito nei cori.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10