(Agonia Records) Un proiettile, una grossa pallottola che perfora l’ascoltatore. “Dark Days of the Soul” è una forza della natura. Un uragano death-crust che polverizza ogni cosa. Una rabbia infinita quella di Zyklon (chitarra e basso, Infernal War), Warcrimer (cantante, Infernal War, Iperyt) e Priest (batteria, Massemord, Odraza) che con questo nuovo album, il terzo per la band polacca, aumentano il loro personale scontro scontro tra death e thrash metal nel proprio sound, ma con quella patina ruvida di hardcore che tiene la baracca in piedi. La velocità è il sale di “Dark Days of the Soul”. I ritmi sono forsennati, ‘sugli scudi’, la palese dimostrazione di come Priest sia ago della bilancia. Il cuore emozionale di questo miscuglio di metal estremo, che guarda agli albori del black metal e al thrash-hardcore più irruento di sempre. Hellhammer, Entombed, Deströyer 666 sono alcuni elementi che si rintracciano in questo sound nichilista, armato di un solido muro di chitarre e non vincolato alle stesse soluzioni nelle rispettive canzoni.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10