copvoivod16ep(Century Media) Restiamo ai margini di una grande storia e esaminiamo direttamente questa nuova prova dei Voivod. Resto ancora perplesso dalla linea vocale di Snake, ormai non più graffiante e capace di tenere certe tonalità di una volta. Snake la sforza quella voce. Da una parte lui non rinuncia al suo stile, al suo modo di essere cantante, dall’altra la cosa pone un neo si un comparto musicale sempre accattivante. I Voivod comunque sono questo, cioè sempre i Voivod anche in “Post Society”, EP che raccoglie cinque nuovi canzoni, tra le quali anche quelle degli split con At The Gates e Napalm Death e la cover di “Silver Machine” degli Hawkwind. Registrato in diverse session tenute nel 2015, l’EP tiene calda l’attenzione attorno ai canadesi che per la seconda metà di questo anno dovranno pubblicare un nuovo album. La title track parte con un riff di basso tipico e tutta la canzone è ‘tipica’, è Voivod nell’anima, nella chitarra e in quell’andare a cantilena di Snake. Ottimi gli oltre sei minuti di “Fall”, canzone articolata, espressiva, dal quadro alternative, ma sempre nelle modalità della band che ne fanno gli alfieri di una sottile sperimentazione, ammantata di un’essenza spaziale. Interessante la riproposizione di “Silver Machine”, eseguita con un passo decisamente metal. Considerando che il minutaggio totale è di ventiquattro secondi oltre la mezz’ora, “Post Society” è già di per se un quasi album che soddisfa.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10