(High Roller Records) Ormai abbandonato definitivamente il nome BLACK TRIP, il gruppo sforna il primo album sulla lunga distanza col nuovo nome, dopo una EP abbastanza onesto. Qui le coordinate si spostano decisamente su territori più rock. Più che la sabbia del deserto, l’atmosfera adesso suggerisce la sabbia delle spiagge. Il clima è decisamente più aperto e positivo e molto meno allucinato, tanto che viene da chiedersi il perché di tanta differenza di stile tra questa uscita e la precedente. Il disco non è suonato o composto male, anzi. Gli assoli di chitarra sono piacevoli, le strutture delle canzoni fin troppo orecchiabili, l’atmosfera generale anche troppo stucchevole. Che diamine è successo al gruppo?! Misteri… Forse i nostri si sono persi tra l’infinito e sconfinato nulla del deserto e stanno pian piano ritrovando la retta via. Ma se queste sono le premesse, il viaggio sciamanico che li attende sarà molto, molto lungo…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6/10