(Masked Dead Records / Xenoglossy Productions) Seconda prova in studio per i Voland, progetto nato dalle menti di Rimmon (alla voce) e Haiwas (tutti gli strumenti). Già visti in azione nei Veratrum, i due bergamaschi ci forniscono in questo secondo EP la loro personale interpretazione della Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Seguito ideale del primo disco “Voland”, in sole quattro canzoni i nostri riescono a mettere in mostra un’ispirazione ed un talento davvero degno di nota, attraverso un esempio di extreme epic metal come non avevo modo di sentire da tempo. Si parte con “1997”, singolo di apertura che, tra orchestrazioni tanto epiche quanto di fine gusto e sezioni che rimandano al black metal più sinfonico, ci fanno rivivere gli eventi che portarono alla presa del Palazzo d’Inverno. La fusione di queste due diverse nature rende il brano estremamente coinvolgente e sono certo vi sorprendete già dopo pochi passaggi a canticchiare il ritornello nella vostra testa. Segue “Ottobre” che ripete la formula sperimentata in precedenza privilegiando maggiormente la componente estrema che meglio si adatta alle vicende narrate. In questo senso i testi in italiano ci aiutano a seguire ancor meglio il filo conduttore delle canzoni, dimostrandosi ricercati ed assolutamente non banali. La successiva “Dubina” comincia con una seziona cantata in russo che in breve lascia spazio alla musica, dove chitarre e batteria non sovrastano le tastiere alle quali è affidato il compito di tessere un’evocativa tela di melodie. La voce di Rimmon è carica di pathos e, grazie ad una riuscita alternanza tra sezioni in scream ed altre narrative pulite, arriva ad interpretare perfettamente lo spirito dei brani. A chiusura del disco è posta “Outro”, brano strumentale che conferma una volta in più la passione dei due bergamaschi per le melodie folkloristiche russe. Il suono pulito e definito rende poi pienamente giustizia alle composizioni dei Voland e sono davvero curioso di vederli alla prese con un album dal minutaggio più elevato. Per il momento, ci troviamo di fronte ad una piccola perla del metal underground italiano che non aspetta altro di essere scoperta ed apprezzata.

(Davide Galli) Voto: 7,5/10