(Emanzipation Productions) I Vulcano sono un’istituzione della scena metal brasiliana quanto del metal mondiale. La band nasce negli anni ’80 ma sotto altro nome e per dedicarsi all’heavy metal. Poi però l’animo dei brasiliani si intorbidisce, diventa più ruvido, inquieto… Il risultato finale è stato da sempre un incrocio tra speed metal, death e black metal. Il metal suonato dai brasiliani Vulcano ha preceduto di parecchio quello dei Sepultura nonché quello dei Sarcofago, giusto per citare due tra le realtà più note al mondo del metal brasiliano e senza l’intenzione di rendere un torto ad altre mirabili band non menzionate. “Stone Orange” è presentato con una produzione nitida, priva però di patine varie. La potenza dei suoni si sprigiona in maniera ottimale, riversando questi potenti riff che vedono un alternarsi di stile tra speed e thrash metal e il death-black metal, con la batteria di Bruno Conrado che fa il bello e cattivo tempo, sottolineando ogni passaggio, variazione o cavalcata in modo spietato, devastante. “Stone Orange” è il risultato, la somma di decenni di metal che si stratificano in questi pezzi, ben sedici. Alcuni passi ricordano i Sodom di fine anni ’80 e dei primi ’90, oppure gli Slayer della prima ora, non da meno i Bulldozer, i Venom e così via. “Stone Orange” non è un ‘già sentito’ semmai un’antologia di stile redatta con personalità.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10