(Harvest of Death /SIgnal Rex) Quando un album risulta inascoltabile ad un orecchio tecnico, nel senso che davvero il suono è così malmesso che nemmeno si capisce cosa si stia ascoltando, bisogna basarsi sulle sensazioni. In particolare qui il primo sentimento che si percepisce al di là dell’atmosfera cacofonica, è senz’altro quello di un estremo spaesamento. Ma non certo nel senso positivo del termine… No, qui si è di fronte a un senso di mancanza di un filo conduttore che possa dare un’indicazione di quello che questi musicisti vogliono dire con la propria opera. Certo, in certi casi è bello perdersi e seguire solo i suoni, ma quello che qui manca è una struttura che possa suggerire non tanto un genere musicale piuttosto che un altro, quanto invece un messaggio che dia senso e significato ad un’opera che altrimenti resta orfana della sua ragion d’essere.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 4,5/10