(Ripple Music) È lampante come i Warcode siano indebitati con i Black Sabbath, tanto che addirittura il timbro vocale di Stefano Fiorelli, anche chitarrista, spesso si approssima a quello di Ozzy. I pesaresi sono una diretta discendenza, anzi una manifestazione del doom metal più tipico, capace di pompare nelle orecchie una sua versione imperiosa, come in “Flame In Your Hand” e “The Wanderer”. Nell’album esistono omenti oscuri, come “Deepest Grave” o “Brown Witch”, i quali sono però in minoranza rispetto al brillare e alla vivacità della maggior parte delle composizioni che manifestano suoni granitici ma vibranti, elettrici. Il basso fornisce quel minimo di groove e profondità che rinforza il sound e in tal modo i Warcoe non diventnao necessariamente pesanti nelle loro avanzate. Momenti bluesy, occasionalmente stoner, si manifestano in questo rivangare il genere che sulla distanza presenta un proprio spirito di iniziativa Quasi trentotto minuti con cavalcate, andature, precessioni sonore.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10