copWENDE(Moribund) Black metal che inneggia alla tradizione tipica di Burzum. Ed anche qui si tratta di una one man band. E nonostante il titolo, la provenienza è statunitense (Washinton). Ed ecco un intenso concetto dietro a questo “preludio a una filosofia del futuro”, orientato su dei concetti filosofici che fondano le radici su sei elementi fondamentali: guerra, morte, verità, l’io, tempo e natura. Le tracce sono sei, tre “black metal” e tre ambientali. L’essenza oscura è intensa, il coinvolgimento pure. Però. C’è un però che limita un po’ l’impegno di Zamiel, il mastermind dietro a Wende: manca una coordinazione, e se c’è questa non è facilmente percepibile. La lunghissima opener, “…Of War or ‘Der Ritter’” è un black quasi ovvio, sottotono e un po’ troppo low fi… un low fi che è in delicato equilibrio tra un feeling marcio ed una registrazione semplicemente scadente. Un peccato visto che la traccia ha comunque momenti interessanti specie negli ultimi tre minuti (degli oltre dieci di durata). “…Of Death or ‘Verklärung’” è ambient. Puro ambient. Non arriva a livelli eccelsi e stacca troppo dal black della precedente … e della seguente “ …Of Truth or ‘Nichts und Schönheit”, traccia brutale, feroce, però un po’ priva di anima, un black sputato in faccia e poco studiato… troppo poco pensato, specie considerando le partentesi ambient. Molto bella “…Of Solitude and the Self or ‘D” dove l’ambient unisce effetti (come i passi sulla neve) ad un concetto più alla Lustre. Le cose migliorano con “…Of Time or ‘der Ring des Kosmos”, un black più decadente, più ricercato, più ai confini con il DSBM… con una registrazione che se non è migliore, è comunque più adatta al sound prodotto. Ovviamente alla fine c’è il sesto pezzo nuovamente ambientale: lunghissimo, lentissimo, oscurissimo. Un album difficile da capire, forse, o difficile da comporre e rendere fruibile. Non nascondo che l’idea mi affascina e certe cose risultano interessanti, con certi momenti molto validi e coinvolgenti. Ma fatico a trovare un filo che mi guida dal primo al cinquantaseiesimo minuto in un’armonia appartenente ad un solo album… e non riesco a capire se questo sia un mio limite… o uno dell’artista. Sicuramente una release da studiare, da valutare, da approfondire.

(Luca Zakk) Voto: s.v.