(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Secondo intenso lavoro per il duo olandese Wesenwille, il quale approda alla francese Les Acteurs de L’Ombre Productions. Il primo lavoro, “I: Wesenwille” (recensione qui), dimostrava un approccio personale e strano al black metal, una tendenza deviata che voleva aggiungere qualcosa senza sfociare nelle divagazioni tipiche del black, come l’avant-garde o il post. Con questo nuovo album il percorso continua, si infittisce, si intensificano le dissonanze, le atmosfere, pur accrescendo la componente base del black, con tutto il livello di furia e di oscurità previsto. Ed ecco che anche “II: A Material God” diventa un punto di unione tra l’old-school e il progressive estremo, solo che rispetto al precedente il fattore composto da violenza, intensità, velocità e tecnica viene spinto ad altissimi livelli, rendendo l’album apparentemente meno accessibile ma sicuramente più ricercato e contorto, un po’ con l’impostazione di dischi quali “IX Equilibrium” degli Emperor, o gli stili di acts quali Svartidauði, Imperial Triumphant o Deathspell Omega. Poderosa e con un percorso narrativo intenso e trionfale la opener “The Descent”, ricca di ritmica ma soprattutto di melodia glaciale “Opulent Black Smog”. La tecnica progressiva tempestata da dissonanze accentate da vocals disperate si rivela su “Burial Ad Sanctos”, un pezzo che riesce con geniale noncuranza a saltare da black furibondo a black tecnico, passando per ricercatezze death metal. “Inertia” è uno dei brani che riesce a dar vita ad una sezione cadenzata e più classica, più fruibile, anche se ancora una volta tecnicamente ricercata. Teatrale e seducente “Ritual”, mentre diffonde un totale stato di isterismo la feroce title track, anch’essa ricca di cambi e twist, i quali arrivano fino al sognante, all’atmosferico, al marziale e al melodico. “Ruin” elargisce un senso di trionfale malinconia, mentre la conclusiva “The Introversion Of Sacrifice” ritorna su tempi forsennati, capaci di diffondere nell’etere una dose inaudita di cinica violenza, prima di evolvere, mutare, intorpidirsi, inoltrandosi in meravigliose e suggestive tenebre sonore. Con un album registrato in maniera favolosa il quale parla di sviluppo tecnologico e relative influenze sui valori umani, i Wesenwille si rivelano mostruosamente aggressivi, ultra tecnici, ipnotici, travolgenti. Dannatamente sperimentali e capaci di offrire una grintosa dose di originalità.

(Luca Zakk) Voto: 8/10