(Personal Records / Gurgling Gore) Due etichette in cospirazione per la pubblicazione del debutto di questi esseri oscuri provenienti dalla Florida, su CD, cassetta e pure vinile. La band, composta da membri degli Hot Graves, esiste da un paio di anni e vanta un bel po’ di EP, singoli, split e compilation… tutte edizioni che finalmente trovano la convergenza in un album penetrante, incompatibile con la vita e l’aria respirabile. Dopotutto la band nasce dall’idea di rendere il mondo un posto ancor peggiore nel quale vagare senza meta, quindi un mix di death e doom horror si fondono in un miasma di devastazione, visioni tetre, malattia, pazzia e morte. Il progetto, in origine, nacque come duo: Myk Colby a tutti gli strumenti e il batterista John Mamo alla voce; poco prima della pandemia (una banalità se comparata al sound maligno di questo album), il piano si evolve per poter uscire e suonare dal vivo, protando l’idea verso la dimensione di una vera e propria band la quale, lontana da ogni forma di promozione, si rivela capace di riscuotere consensi. Lentamente poi prende forma questo “Psychedelic Realms Ov Hell”, un death/black molto irregolare, nel quale parentesi grind lasciano spazio a passaggi più atmosferici, remotamente industrial, spesso apocalittici, un’odissea sonora pregna di malvagità ma decisamente curata, intelligente, perversa e capace di elevare un muro di mistero affasciante. Inquietante e priva di luce la pesantissima “Celestial Mycelium”, atmosfere sferzate da death vecchia scuola su “Stoned Ape Apocalypse”, brillanti evoluzioni melodiche che si avvicinano a certe varianti di black metal con l’ottima “Abandoning Reality”. Drammaticamente esaltante la variegata ed accattivante “Phantasmagorical Fumes”, grind fuso con death psichedelico su “Bog Body Boletus”, mentre la title track in chiusura riassume con tecnica e provocazione questo blend di death/doom/grind/black che i Wharflurch riescono a materializzare con sorprendente originalità e creatività. Sperimentazione. Evoluzione. Idee. Spunti imprevedibili. Un death metal lontano dal death metal anche se dannatamente legato all’essenza delle radici del genere. Variazioni, barlumi di genialità, libertinaggio sonoro, divagazioni cosmiche, violenza tanto terrestre quanto siderale: una nuova era, un nuovo mondo, un nuovo cosmo. Una nuova forma di morte lenta e dolorosa.

(Luca Zakk) Voto: 8/10