copwhisperz(Revalve Records) Ecco un album, uno dei tanti che si pubblicano qui in Italia. Una band, una delle tante che vive la propria storia con diverse difficoltà, come, in primis, avere una formazione stabile e coesa. “Whisperz”, ovvero la somma finale di questa formazione laziale che ha fatto e continua a fare il proprio percorso irto di difficoltà, ma non da meno ricco di opportunità che la band stessa si è creata o ha saputo sfruttare. I Whisperz giungono ad una prova convincente con un heavy metal di base diretto, a tratti scarno, mentre in altri presenta una tecnica interessante. Da subito, cioè dalle prime tre canzoni d’apertura, “Mr. Nothing”, “Malicious Intent” e “Violent Seeds” si capisce immediatamente che la band ha pensato le proprie canzoni, curandole e non lasciando che fossero degli atti di forza come spesso accade nel metal. Non siamo in presenza di musica che sia solo d’impatto o fatta con strutture elaborate ma vuote, quasi prive di significato. “Whisperz” rivela buoni arrangiamenti e quel tanto che basta per essere heavy, quindi crudi e diretti, ma allo stesso tempo con una ricchezza melodica considerevole. Gli stessi ritornelli si innalzano accattivanti, potenziati da un riffing sorretto da un impianto ritmico adeguato e una cantato che fa la differenza. Flavio Falsone, appunto il cantante, si esibisce con un timbro appena roco, ovvero al vetriolo. Le sue frequenze vocali calzano perfettamente le lancinanti chitarre che passano da arpeggi a riff e assoli con quel doveroso e accattivante impeto heavy metal. Vagamente inclini agli Iced Earth, ma con meno complicanze (salvo per “Bloody Eyes”) e un maggiore occhio al sentimento, vedi la già citata “Violent Seeds” o la suadente, ma anche torbida per via di un leggere tocco ‘street’, “Outcast”, i Whisperz sanno essere indipendenti nel proprio sound. Solo “Dusty Road”mi ha dato un vago ricordo di Judas Priest e Iron Maiden, ma in fin dei conti la band laziale suona heavy metal: dunque non inventa nulla e pensa solo ad essere se stessa in un genere che ormai tutti conosciamo a memoria. Mi piace la produzione: sebbene l’album sia stato ben lavorato, ha quella patina cruda, non limata. Heavy, per dirla tutta. Ebbene, un nuovo album di una band ‘nuova’(nasce nel 2004) e che non sembra proprio voler suonare le stesse cose di sempre. Potreste convincervi anche voi. Vi basterà ascoltare “Whisperz” di notte, in auto, con il sole…alla fine le sensazioni che percepirete saranno sempre uguali, ma non saranno lontane dal farvi comprendere che avete ascoltato del sano heavy metal. Metal on!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10