(Century Media Records) Quarto album per la band belga, il primo dopo la trilogia di “De doden hebben het goed” che li ha accompagnati dal debutto nel 2015 fino al 2018; il primo lavoro fuori dagli schemi, non legato a quei capitoli, un disco che lascia libero sfogo al tormentoso flusso sonoro che questi tre ragazzi sono in grado di materializzare. Arrangiamenti perversi, contorti, complessi, furibondi: gli arpeggi ipnotici sul drumming disperato di “Noblesse Oblige Richesse Oblige”, il nervosismo di “FN SCAR 16”, il groove spietato di “Until It Is Not“. E che dire delle imprevedibili divagazioni spirituali della cinica “Now Will Always Be”, delle progressioni cathcy e dissonanti della poderosa “Theft And Begging” o dell’oscurità avvolgente elargita dalla conclusiva “Carousel”, con quella melodia ossessiva che continua ad emergere dal caos più devastante. Un album violento. Aggressivo. Gelido. Abrasivo. Mortalmente brullo. Ma anche intenso, emozionale, suggestivo… spaventoso.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10