copwildroads(New Idols Records/Self Distr.) Semplicemente rock ‘n roll, ecco cosa suonano i Wildroads. Quel nome che si son dati, dodici anni fa, lo lascia intuire. Solo oggi c’è il primo full length nella carriera di questi toscani, nel quale menano riff e ritmiche sicuramente vestite di hard rock americano, con qualche assolo heavy e diversi orpelli blueseggianti e dove ogni canzone si rifà all’abc del rock. Partecipa a questo party anche Freddy Delirio con le tastiere in “Relive My Life”, un brano sdolcinato (la morte della ragazza per un incidente stradale e lui che la ricorda), sognante per una sua buona parte e che solo a due minuti e mezzo dalla fine (sugli otto totali) ecco sfoderare del sano hard rock patinato. Una canzone strappacuore, ma degnamente capace di coinvolgere nel suo ascolto. Ottima la voce di Michael Cavallini, con quel suo tono molto sottile ma alto, femmineo, ben immedesimato nei canoni rock e in quelli blues, come in quello di tipo zeppeliano in “Titty Twister Blues”, canzone ispirata ad una scena di “Dal Tramonta All’Alba” e cioè quando i protagonisti arrivano in quel locale in cui poi si scatenerà l’inferno. Adoro “Look at Me Burning” perché è quel genere di opener che ti fa capire immediatamente con che musica si ha a che fare e godersela, abbandonando ogni cosa si stia facendo. “Sick Soul” mi ha ricordato i primissimi Guns N’ Roses o forse i Mötley Crue, insomma quella gente lì! “She Has Been Cheated” è un’esplosione di energia, hard rock puro e sussultante. Una menzione particolare va a “To Be King”, brano acustico che non mi ha colpito, ma va segnalato per quelle note medievaleggianti e un testo ispirato al “Macbeth” di Shakespeare. Meno di un’ora di musica, realizzata con una coppia ritmica (basso e batteria) cambiata dopo l’uscita dell’album, e da gente che vuole divertirsi e facendolo con istinto. Forse un giorno i Wildroads diventeranno ancora più bravi, mentre ad oggi rischiano di contagiare d’entusiasmo chiunque capiti loro a tiro.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10