(Napalm Records) Dwarf metal?! E perché no? I toscani Wind Rose (qui la recensione del precedente “Stonehymn”, che già mi aveva colpito positivamente) decidono per questa “Wintersaga” di dedicarsi unicamente (o quasi) al popolo dei nani, soprattutto nella sua versione tolkeniana: un vero tripudio per tutti gli amanti del folk, del power e di Dungeons & Dragons! La titletrack ricorda subito la maestà e la potenza dei vecchi Ensiferum, anche con un tocco folk in più; “Drunken Dwarves” tiene fede al proprio nome dispiegando il più classico e caciarone folk da taverna, mentre “Diggy diggy Hole” è un singolo forse troppo pensato per essere appetibile. “The Art of War” è un power/folk marziale e ritmato, una delle cose più godibili del disco; ottimamente concepita anche “There and back again”, dotata ancora di una epicità equamente divisa fra Ensiferum (era “Unsung Heroes”), Turisas (era “The Varangian Way”), e Fairyland (band dove non a caso il singer Francesco Cavalieri ha militato). Un altro coro stentoreo per “The King under the Mountain”, poi la suite finale “We were Warriors” si mantiene epica e potente per tutti e nove i minuti del suo sviluppo. Un disco per metal nerds? Forse… ma che ci sarebbe di male?

(René Urkus) Voto: 7,5/10