(autoproduzione) Dopo “The Storm within”, il debut di tre anni fa che ci aveva mostrato ottimi spunti e regalato una manciata di brani vincenti, i parmigiani Winter Haze tornano all’attacco con un ep di quattro tracce. Musicalmente siamo ancora dalle parti di un gothic/melodic metal decisamente dinamico e ben congegnato, forse dai suoni più moderni rispetto a quelli del full-“length”. Le note di un sassofono suonato dalla bella e brava singer Giorgia Marra (ottima ed ‘eterea’ la sua prestazione) ci introducono a “Cross the Sea”, sospesa appunto fra i due generi citati e con un bel tappeto di synth a tenere legato il tutto. “Vacuum” cambia registro: un up-tempo a tratti violento con qualche growl e i chitarroni più presenti. Della titletrack si apprezzano soprattutto le linee vocali, dove si intersecano ben tre voci: quella di Giorgia, il growling del tastierista Stefano Bottarelli e la voce pulita del drummer Matteo Rossi. Arriviamo quindi a “The Watchmaker”, forse il pezzo più classicamente gotico con il suo controcanto operistico. Un ottimo lavoro che porta ben evidente la propria matrice italiana: ora serve un altro disco per consolidare le posizioni raggiunte.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10