copWITCHFIELD(Black Widow Records) Doom italiano d’autore. Atmosfere tetre ed inquietanti. È questa la sintesi di “Sabbatai Zevi”, un concept album ispirato al personaggio citato nel titolo, un rabbino sefardita del 1600 che si autoproclamò messia degli ebrei. Soggetto originale sapientemente supportato dalle melodie, dalle atmosfere, dai riff, dalla maestria musicale del signor “Hand” Chaste, nome d’arte di Andrea Vianelli, noto batterista, tastierista, polistrumentista e compositore italiano che, nella storia, ha firmato importanti collaborazioni con gente del calibro di Death SS, Paul Chain Violet Theatre, Sancta Sanctorum. Senza contare la collaborazione ai lavori solisti dello steosso Steve Sylvester. Un personaggio forse meno visibile dei citati Sylvester e Chain, ma essenziale, importante, vasto conoscitore di quel sound doom un po’ cinematografico, un po’ liturgico che caratterizza la musica oscura del nostro paese. “Sabbatai Zevi” è costituito da nove tracce d’autore, composizioni intense, dove la musica è la dominante assoluta, grazie a chitarre intense, bassi con un groove irresistibile, tastiere e hammond perversi ma intensamente melodici, sempre provocanti. Vari gli ospiti, tra i quali Pietro Pellegrini (Alphataurus), Tiziana Radis (Secret Tales), Nicola Rossi (Doomraiser) e John Goldfinch (L’Impero delle Ombre) oltre a varie linee vocali, varie direzioni sonore che trovano la base sulla tradizione del genere italiana con un aura di psichedelico senza tempo, senza epoca. Cinquanta minuti occulti capaci di offrire un rock possente, deviazioni folk magnifiche (su “Heart of Soldier” in particolare), linee vocali sublimi (su “Continent” è immensa la performance di Tiziana Radis) ed un’energia globale assoluta, sempre avvolgente, sempre stimolante. Sempre indelebilmente dipinta di nero.

(Luca Zakk) Voto: 8/10