(Dying Victims Productions) Fa sempre piacere dare uno sguardo alle scene per me esotiche, come quella asiatica: i Witchseeker arrivano da Singapore, e propongono un secondo album di heavy/speed sferragliante e ortodosso, con molti riferimenti, oserei dire, soprattutto alla scena nordeuropea. Nella breve titletrack sembra di sentire degli Enforcer dalla pronuncia inglese più marcata; il basso iperdistorto del leader della band Sheikh Spitfire guida l’arrembante “Rock This Night Away”. Frenetica (anche nelle linee vocali) “Be Quick Or Be Dead”, e che dire delle luci delle “Nights in Tokyo”? Quasi da fare invidia a quelle di L.A.! C’è solo un brano in cui i nostri rallentano (un pochino): si tratta di “Candle in the Dark”, è infatti il più lungo della scaletta (5’37’’), e può arrivare a ricordare i gloriosi Blaze. “Hellions of the Night”, in ogni caso, rimette tutto a posto, svelandosi una cavalcata speed fra gli Steelwing, Ambush e qualcosina della scuola canadese (anche se il sound è molto più pulito). Un disco di genere che, nel suo piccolo, ha tutto!

(René Urkus) Voto: 7,5/10