(Force Music Recordings/Bertus) Ammiro gli olandesi Within Temptation. Li ammiro per la loro storia che si avvicina al trentesimo anno, con una base della line up stabile, quella composta dai coniugi Sharon den Adel e Robert Westerholt, e dal bassista Jeroen van Veen… oltre ad un resto della formazione che non cambia da oltre uno o due decenni. Ammiro il loro essere indipendenti sul mercato visto che pubblicano con una etichetta di loro proprietà, e ammiro quel loro sentirsi liberi di evolvere il sound e le tematiche dei testi. Artisti senza compromessi, maturi, affiatati, senza nemmeno paura di toccare tematiche scottanti in ambito socio politico, come conflitti più recenti o la condizione della donna in certi paesi come l’Iran. Musicalmente “Bleed Out” è potentissimo, una potenza tra l’altro esaltata da una produzione superlativa, è dinamico, è coinvolgente ed ogni brano ha una sua identità, togliendo di mezzo ogni ipotesi di filler. Sharon den Adel, poi, ha una voce grandiosa, l’ha sempre avuta… ma in questo disco è particolarmente possente, travolgente, graffiante… mentre il djent che sta alla base crea un tappeto fitto per divagazioni sinfoniche, elettroniche, teatrali, sempre avvincenti, sempre seducenti. Esplosiva e molto introspettiva “We Go To War”, profonda e ricca di melodia la title track, irresistibili le pulsazioni di ”Wireless” con una gran performance di Sharon. Esplode il metal sinfonico con la tuonante “Worth Dying For”, mentre la favolosa “Ritual” sorprende, appassiona, sconvolge con giochi di voci, un riff poderoso e Sharon che abbina la sua ugola sublime a vocals più rock… un brano indovinato, catchy, micidiale. Provocanti le melodie vocali di “Cyanide Love”, contorta e super melodica “The Purge”, spunti prog con “Don’t Pray For Me”, riuscitissima “Shed My Skin” con ospiti i tedeschi Annisokay. Ancora ricercato e grandioso metal sinfonico con la malinconica “Unbroken”, prima della conclusiva e modernissima “Entertain You”. Un album grandioso, da ascoltare, da scoprire, da godere, da suonare ad alto volume per apprezzarne ulteriormente la produzione semplicemente monumentale. Un nono album intenso, complesso ma fruibile, catchy ma ricercato, un album semplicemente imperdibile!

(Luca Zakk) Voto: 9/10