(Century Media Records) È un piacere ritrovare i Wolf, dotata formazione heavy metal svedese che non si vedeva sulle scene da “Devil Seed”, del 2014. La band si presenta rinnovata nella sezione ritmica, ma l’importante è che sia rimasto il cantante Niklas ‘Viper’ Stålvind, dotato di una timbrica veramente particolare, più da hard rock ma perfettamente in parte nell’heavy/power degli scandinavi. Si parte bene con “Shoot to kill”, power/speed che non dimentica i Priest e che Niklas interpreta in modo sornione. “Guillotine” ripete ossessivamente il proprio titolo, votandosi a un impianto maggiormente us metal (si pensa a dei Metal Church meno oscuri); compatta “Midnight Hour”, belle le chitarre di “The cold Emptiness”. Potente e ossessiva “Devil in the Flesh”, sguaiata “Spoon Bender”, mentre “Black Widow” esalta la propria sezione ritmica per un esito ancora vicino ai Priest di inizio anni 2000. Per certi versi simili ai conterranei Dream Evil, talora invece più classici, altre volte più spostati verso un sound americano, i Wolf non sono dei tradizionalisti e dei puristi degli anni ’80, ma “Feeding the Machine” coinvolgerà certamente anche i defender perché, pur con un aspetto talora molto moderno, resta ‘fedele alla linea’. Sottilmente inquietante la cover.

(René Urkus) Voto: 7,5/10