(Metalapolis Records) Decisamente accattivante questo “Midnite Masters”, ad opera dei tedeschi Wolfskull, nati nel 2018 e giunti ora al secondo album. La formazione proveniente da Essen è estremamente abile a coniugare grandi melodie con atmosfere oscure, pescando a piene mani dall’heavy rock e dal metal degli anni ’70 riproponendolo in chiave moderna, sfornando un groove irresistibile, capace di unire in un unico calderone Volbeat, Danzing Sisters Of Mercy e Black Sabbath, con una spruzzata dei primi Ghost. Sin dalla title track che apre l’album, i Wolfskull affascinano l’ascoltatore con un guitar work roccioso ed aggressivo ed il vocione profondo di Pete 9, un incrocio ben riuscito tra Danzing e Andrew Eldritch. “Son Of Light” e “Holler In The Hollow” giocano abilmente sul contrasto tra chitarre grintose e nervose e ritornelli meditativi e profondi, mentre “Destyna” è maggiormente melodica ed evocativa. “Jaguarette” e “Mustang Baby” trasmettono un senso di ribellione, con sonorità vicine ad Alice Cooper, mentre l’intermezzo strumentale “Call Of The Wayward Ones” ha atmosfere western, palesemente rubate ad Ennio Morricone. “Netherworld In Flames” e “(I Wish It Could Be) Night All Day” sono gli episodi più cupi ed heavy dell’intero lavoro, mentre la conclusiva “Tyger Of Fate” riprende in larga parte le atmosfere della title track. Un album oscuro e dannatamente catchy, che trova il proprio equilibrio tra groove assassini e profondità melodica.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10