(Ripple Music) Nati nel 2017 a Richmond, nello stato americano dell’Indiana, i Wolftooh hanno pubblicato ben tre album prima di “Wizard’s Light”, facendosi notare per la loro identità heavy metal, calibrata con fasi doom e stoner. Suonano pompando energia e buoni dosi melodiche, creando cavalcate trascinanti caratterizzate da chitarre granitiche, non lontane dai Crowbar in certi casi, e una batteria energica ma registrata e mixata con poco equilibrio. Autori di un sound spesso cupo, i Wolftooth si mettono in mostra quando esibiscono i tipici riff heavy metal, come in “Darkened Path”, “Sands of Redemption” oppure “Armor of Steel” e “Bloodline”. Il quintetto che vede Chris Sullivan alla voce e parte delle tre chitarre con Jeff Cole e Jeremy Lovins, traccia ogni singolo spazio dell’album in maniera guitar oriented, dando appunto totale sfogo alle sei corde che si mettono in mostra anche con esempi di polifonie e assoli. In più i Wolftooth esibiscono anche qualche idea degnamente rock e hard rock, come la title track e “War Brigade”. Una menzione speciale a “Eternal Hunt”, forse il brano di punta perché presenta ogni aspetto delle qualità della band di Richmond. Nei brani di “Wizard’s Light” si assiste all’heavy metal con punte alla Iron Maiden e tanti riflessi sabbathiani, ma soprattutto dei Mercyful Fate. Un sound un po’ stagionato, prodotto con la voglia di esaltare l’heavy metal quanto il doom e con le sue derive stoner in certi casi. “Wizard’s Light” ha quel tono da riproposta di ‘classici del genere’, attraverso dieci canzoni che tutto sommato suonano bene e con quel fascino dunque rétro.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10




