copWOMBBATH(Pulverised Records) Se il metal svedese è diventato così popolare, specie agli inizi del nuovo millennio, lo si deve a pochi seminali gruppi che hanno fatto da apripista ad un genere poi evolutosi in forme magari anche lontane dalle proprie origini. Una delle colonne portanti di queste fondamenta sono i Wombbath. Attivi nel primo lustro degli anni novanta e fautori di un unico bellissimo album dopo il quale si sciolsero, tornano ora a ben 22 anni di distanza per ribadire che cosa sia realmente il death svedese… Per la cronaca è rimasto solo un membro della formazione storica, ma poco è cambiato nel suono degli svedesi. Violenza pari a mille e melodia pari a zero. Ritmi serrati e suoni belli marci (purtroppo la produzione odierna minima è già troppo pulita per il genere proposto) e voglia di spaccare tutto e tutti. Questi erano gli elementi che mossero i primi seminali gruppi death ad incidere album poi consegnati agli annali e sono gli stessi elementi che troverete qui, né più né meno. Siete avvisati: se siete moderni in qualsiasi senso si voglia dare a questo termine, allora il disco non fa per voi. Invasati.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10