copWormwood(Magic Bullet Records) Sludge sporco e distorto. Pieno di rumore. Anti-igienico. Ma in contesto tetro come l’eclissi, maledetto come una condanna, devotamente e fedelmente doom. La risultante viene canalizzata in un po’ quello che passa per la testa al duo di Boston. E diciamocelo, a questi due passano per la testa cose molto, molto interessanti… molto, molto sconvolte. Prendiamo la opener, “Hollow Black Eyes”: ritmica coinvolgente, cantato heavy thrash anni ’80 e sospettosi effetti quasi psichedelici space-oriented in sottofondo. Oppure “Indoctrination”: sporca anche quella, ma spazia dal doom lento e lacerante all’improvvisa accelerazione scandita da “dolcissimi” blast beats letali, che avviano verso una funerea marcia terminale, questa però sconvolta sia da suoni sporchi che da suoni quasi idillici. Doom, melodia, trionfo, atmosfera su “I’d Rather Die”, tempi sconvolti su “White Plague”, mentre emergono funerali doom-elettronici sulla conclusiva “Reprise”. Diciotto minuti… solo diciotto. Di questa roba ne serve altra! Molta di più! È forte, è tosta, ti prende di brutto. Ma ne serve molta, molta di più!

(Luca Zakk) Voto: 7/10